Scritto da Andrea Luzzi
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La durabilità dei prodotti è sempre stato un elemento distintivo di casa Nike, ma solo quando capisci di non dover apportare modifiche ad un progetto nel corso di tutta la sua esistenza sai di aver fatto centro.

Questo è quanto accaduto al Foamposite, l’avanzata tecnologia brevettata da Nike nel 1997 che vede tutt’oggi un ampio utilizzo. La versatilità del materiale è tale da poter essere usata sulla maggior parte dei modelli, dalle Air Foamposite (da cui prendono il nome) alle Air Max, dalle Air Force agli scarpini da calcio e baseball.

Il Foamposite è un materiale sintetico derivante dal poliuretano, un polimero generalmente soffice che viene poi modellato e lasciato solidificare nella forma richiesta, ed è stato utilizzato per la prima volta da Nike nel 1997 su un paio di Air Foamposite, inaugurate per l’occasione. L’obiettivo di Nike era quello di creare un tessuto sintetico che potesse allo stesso tempo essere destinato ad un uso prolungato senza conseguenze sul materiale stesso e che potesse dare la possibilità di ottenere performance di alto livello senza dover sacrificare la comodità della scarpa. Il Foamposite non solo riuscì a racchiudere in sé tutte le caratteristiche citate, ma, grazie alla sua capacità elastica, diede alla scarpa la possibilità di adattarsi ad ogni diversa calzata.

Nonostante la predisposizione alle scarpe da basket, che per definizione necessitano di un’alta stabilità in alcuni punti più delicati, il Foamposite è stato in seguito riutilizzato su diverse silhouette, ottenendo risultati stupefacenti.

Alcuni modelli sono tutt’ora disponibili online sul nostro sito.