Scritto da Andrea Luzzi
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L’arrivo dello stylist americano alla corte di Louis Vuitton non ci coglie certo alla sprovvista, i leak e le indiscrezioni ne parlavano già da mesi e anche il suo predecessore Kim Jones ha lasciato indizi evidenti sui social network qualche giorno prima dell’annuncio ufficiale. Nonostante ciò, lo scalpore che la conferma della notizia ha generato è senza precedenti ed il pubblico si è già lasciato andare alle previsioni sul futuro della maison francese. Perché Vuitton ha scelto Virgil Abloh? Quanto quest’avvenimento influenzerà il mondo della moda?

 

Le coincidenze non esistono, tanto meno nella moda. Louis Vuitton, già lo scorso anno, aveva annunciato di volersi dedicare, almeno in parte, allo streetwear e la collaborazione con Supreme ne è stata la conferma. Il desiderio di una nuova fetta di pubblico e di stare al passo con i tempi, ha portato il brand francese ad adeguarsi alle richieste dei potenziali nuovi clienti.

 

Il successo globale dell’architetto statunitense è stato sempre visto di buon grado dalla maggior parte dei grandi stilisti. Il suo contributo nella moda ha cambiato la concezione che il pubblico ha di essa. Il successo di un brand pare non dipendere più dai materiali utilizzati o dal design, ma dall’hype del suo creatore. Virgil Abloh non è un vero e proprio designer, ma questo ai più poco importa: il suo background e le tematiche sociopolitiche presenti in Off White gli permettono di esprimersi più di quanto altri siano mai riusciti a fare e la fetta di pubblico che ha conquistato non può passare inosservata, nemmeno a Vuitton.

 

Ma se da un lato la 'mossa' può sembrare artisticamente producente, dall’altro c'è il rischio che diventi sterile e improduttiva. L’intenzione di capitalizzare su una certezza come Abloh può portare molti introiti alla casa francese (e sicuramente lo farà), ma il rischio di non ottenere i risultati sperati esiste. La moda è un industria creativa e lo sforzo creativo è da sempre una prerogativa della stessa. L’abuso di 'hype' potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, non solo potrebbe far sembrare le idee di Virgil monotone e ripetitive (critiche che già gli sono state mosse in passato), ma potrebbe anche danneggiare il concetto di alta moda e di streetwear e rischierebbero entrambi di ritrovarsi in un 'limbo' di prodotti 'ibridi' non apprezzati né dalla community street né tantomeno dagli amanti del lusso.

 

Comunque noi non abbiamo dubbi sul successo di un’artista così acclamato, ma ora starà solamente a Virgil Abloh dimostrare quanto può ancora dare al mondo della moda.